La scadenza per la presentazione del MUD 2020 viene rinviata al 30 giugno. Questa la decisione del Governo alla luce della grave situazione che sta attraversando l’Italia.
“Decreto Cura Italia”
La decisione di rinviare la presentazione è stata formalizzata con la pubblicazione del Decreto Legge 17 marzo 2020, nr. 18 – il cosiddetto “Cura Italia” – nel quale si evince il rinvio degli adempimenti relativi a comunicazioni sui rifiuti (art. 113).
Una proroga che concede due mesi in più alle aziende per presentare la dichiarazione ambientale in riferimento ai rifiuti prodotti e smaltiti nel 2019. Nella relazione di accompagnamento al provvedimento infatti si legge:
“[…] le Associazioni di categoria e aziende di consulenza che operano nel settore sono in difficoltà alla luce dell’odierna situazione di emergenza, tenuto conto, nello specifico, dell’impossibilità di effettuare sopralluoghi presso i clienti dichiaranti, per acquisire le informazioni che dovranno essere poi comunicate attraverso i canali telematici, con conseguente impossibilità di poter elaborare i dati”.
MUD 2020 e non solo
Come confermato anche dall’Istituto Ispra, il rinvio della presentazione ambientale non modifica i soggetti interessati né le comunicazioni che devono essere trasmesse (esclusivamente in via telematica):
- comunicazione rifiuti;
- comunicazione veicoli fuori uso;
- comunicazione rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
- comunicazione imballaggi, sezione Consorzi;
- comunicazione imballaggi, sezione gestori rifiuti da imballaggio.
Dunque i soggetti interessati alla presentazione del MUD 2020 rimangono i seguenti:
- le imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
- chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti;
- i commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione;
- le imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti;
- le imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti, sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi.
Sempre secondo l’art. 113 del “Decreto Cura Italia” – Rinvio di scadenze adempimenti relativi a comunicazioni sui rifiuti – vengono prorogati al 30 giugno anche i seguenti termini di (oltre al MUD 2020):
- presentazione della comunicazione annuale dei dati relativi alle pile e accumulatori immessi sul mercato nazionale nell’anno precedente, di cui all’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188, nonché trasmissione dei dati relativi alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile ed accumulatori portatili, industriali e per veicoli ai sensi dell’articolo 17, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 20 novembre 2008, n. 188;
- presentazione al Centro di Coordinamento (RAEE) della comunicazione di cui all’articolo 33, comma 2, del decreto legislativo n. 14 marzo 2014, n. 49;
- versamento del diritto annuale di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali di cui all’articolo 24, comma 4, del decreto 3 giugno 2014, n. 120.
Fonti e approfondimenti
Consigliamo la lettura di questo nostro articolo per approfondire maggiormente l’argomento MUD.
Per scaricare il “Decreto Cura Italia“.